Donald Trump Contro La Neutralità Della Rete

Una risoluzione dell’FCC per aumentare il controllo dei contenuti sul web

La scorsa settimana l’America di Donald Trump, o quantomeno la FCC (Federal Communication Commission), si è espressa in favore di un processo che potrebbe riportare indietro di anni la regolamentazione relativa alla neutralità della rete. Se la legge dovesse essere approvata, il traffico internet non sarebbe più soggetto a norme che ne impediscono la discriminazione dei contenuti.
In termini pratici, a seconda del contenuto della pagina che si sta visitando, i tempi di caricamento potrebbero essere più o meno lunghi, e, a seconda dell’interesse del governo, alcune app o pagine potrebbero funzionare più o meno velocemente di altre.

Un ritorno agli inizi di internet

Lo scopo di Ajit Pai, presidente dell’FCC fortemente voluto proprio da Trump, sarebbe di riportare la normativa indietro di un paio di anni. Nel febbraio 2015, infatti, venne stabilita una riclassificazione dei fornitori di servizi di rete fissa o mobile come utility, per meglio regolamentare i servizi di accesso ad internet, i quali fino ad allora dovevano sottostare alle stesse regole degli operatori telefonici. La norma, che a suo tempo fu un grande passo avanti per la promozione della neutralità della rete, impedendole, in questo modo, di dare priorità a contenuti di interesse per il governo e le corporazioni, è stata definita da Pai come un errore da correggere, che ha causato perdite di oltre 5 miliardi negli investimenti sulla banda larga.

Le reazioni dei consumatori

Le associazioni dei consumatori si sono immediatamente mobilitate contro questo passo indietro, appoggiate da colossi del web come Google, Netflix, eBay, e gran parte dei social network. Tutt’altra opinione, come era prevedibile, è quella degli operatori telefonici, che invece approvano la proposta di Pai. La risoluzione dovrebbe essere definitiva nel mese di agosto. Fino ad allora il dibattito andrà avanti.
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